martedì 19 ottobre 2010

La leggenda di Gambrinus

"Gambrinus fue chiamato finche' visse,
regno' in quel di
Fiandre e di Bramante.
Dall'orzo il malto pria di tutto estrasse,
poscia di birra fe' l'arte brillante
tal che li posteri vantasse
d'aver avuto un
Re, Mastro insegnante."

Questa antica ballata germanica narra di Gambrinus, una figura leggendaria affine alla birra. Volendo descrivere fisicamente Gambrinus, ce lo immaginiamo come una bella persona panciuta con una folta barba seduto sul suo trono con in mano un bel boccale di birra e in testa la sua corona di spighe d'orzo, di nobili origini o figlio di un contadino, questo non ha importanza, ma la credenza lo vuole come l'inventore della birra.


Storicamente Gambrinus potrebbe essere collocato negli anni di Carlo Magno come birrario del re, oppure sarebbe addirittura un antico re germanico, dove i più appassionati lo vorrebbero come fondatore della città di Cambrais (impossibile dato il fatto che questa città esisteva già all'epoca gallica).


Un poeta tedesco ce lo descrive come il discepolo diretto dell'antica dea egizia Iside, dalla quale avrebbe appreso i segreti della Birra.


Particolarmente interessante è la leggenda che lo vede protagonista su come abbia fatto a diventare Re della birra.


Si narra che il giovane Gambrinus fosse innamorato della figlia del mastro vetraio per il quale lavorava, la bella Flandrine. La figliola però doveva andare in sposa solo a un nobile e il povero Gambrinus non rientrava in questa cerchia. Fece di tutto per poter essere degno di lei, componendo poesie e suonando strumenti, ma Flandrine rimaneva sempre una meta lontana. 
Disperato decise di suicidarsi, quando gli comparve il diavolo che con un patto gli avrebbe fatto dimenticare la ragazza solo se l'anima di Gambrinus gli fosse appartenuta per 30 anni. Lui accettò e il diavolo lo iniziò al gioco d'azzardo, che lo distraeva da Flandrine, ma con il passare del tempo e le ricchezze accumulate, gli venne in mente che forse avrebbe potuto conquistarla, ma lei non ne voleva proprio sapere e Gambrinus tornò alla vecchia decisione di uccidersi.
Il diavolo gli si ripresentò davanti con un'altra offerta: lo portò in una capanna circondata da orzo e luppolo e gli insegnò la produzione della birra. Questa innovativa bevanda piacque molto alle persone del villaggio e la voce si sparse rapidamente, tanto che la ragazza incuriosita volle provare la birra. Quando arrivò davanti a Gambrinus, lui non la riconobbe nemmeno, era felice e contento con la birra. Il re delle fiandre gli offrì un titolo nobiliare come conte o duca, ma lui preferì "Re della birra" come era conosciuto tra la gente del popolo. 
Quando il diavolo arrivò per reclamare la sua anima, Gambrinus lo invitò a bere la birra e ne bevvero così tanta che anche il diavolo stesso si era dimenticato cosa voleva da Gambrinus.
Così libero dalla donna che lo aveva fatto infatuire inutilmente e libero dal diavolo, visse per tutta la sua vita sul trono con in mano un boccale di birra e alla sua morte fu sepolto non sotto una lapide, ma sotto un barile di birra.


Forse proprio da questa leggenda può essere nato il modo di dire "bere per dimenticare!"

Prosit




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